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renzo428
Forum Admin
Italy
1601 Posts |
Posted - 17/10/2020 : 17:47:48
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Il viaggio prosegue:
Finalmente siamo arrivati a Porretta Terme, siamo circa a metà percorso ma da qui iniziano le rampe più impegnative dell'Appennino
Lasciamo la stazione, l'edificio che si scorge al centro è la sottostazione elettrica, l'edificio è ancora oggi esistente...
Siamo a Ponte della Venturina, qui la valle si strettisce e la linea è un susseguirsi di ponti e gallerie.
Finalmente giungiamo alla stazione di Prachia al culmine della linea. Qui le locomotive agganciate in coda al treno per la spinta aggiuntiva, erano sganciate e poi tornavano a gruppi di tre o quattro verso le stazioni di Porretta e Pistoia.
Stazione di Corbezzi, con le caratteristiche sei gallerie. Solo quelle al centro erano di corretto tracciato, le altre servivano per permettere gli incroci dei treni più lunghi o come binario di lanciamento o salvamento, entrambi in contropendenza, il primo permetteva di riprendere la marcia in salita usando la contropendenza per aiutare la partenza del treno mentre il secondo serviva per fermare un treno che per guasto ai freni o altro, scendeva lungo la linea senza più controllo. Le due gallerie lato monte erano cieche e la permanenza all'interno di esse con le locomotive a carbone, risultava pericolosa per il personale di macchina ma anche per i viaggiatori.
...continua...
un caro saluto, renzo. |
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renzo428
Forum Admin
Italy
1601 Posts |
Posted - 18/10/2020 : 21:18:20
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Il viaggio prosegue:
Corbezzi è una vera e propria terrazza sull'Appennino dalla quale è possibile vedere Pistoia, Prato e Firenze. Ma adesso non c'è tempo, il capostazione ha dato il via e il treno inizia a muovirsi velocemente aiutato dai binari in discesa anche in stazione.
La linea adesso prosegue a mezza costa scenadendo velocemente verso la valle.
Al ponte de Le Svolte si incrocia la via Porrettana.
Dopo un alternarsi di gallerie e ponti, giungiamo alla stazione di Piteccio a ridosso della montagna e adiacente alla Galleria di Piteccio che si snoda dentro la montagna con la forma a "S". Questa galleria a causa della lunghezza e dai fumi che vi ristagnavano era chiamata anche "mangiabinari" e per migliorarne l'areazione furono scavati due profonte e brevi trincee molto caratteristiche e ancora visibili oggi.
Ma il manufatto più famoso di Piteccio è il Viadotto di Castagno, il maggiore dell'intera linea che sovrasta il paese di Piteccio. Un vero e proprio gigante alto oltre 70m e realizzato con tre file di archi in pietra. Questo viadotto fu distrutto durante la guerra ed è stato ricostruito in cemento con un solo ordine di archi con luci di ampiezza doppa rispetto al precedente.
...continua...
un caro saluto, renzo. |
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Filippo428
Starting Member
34 Posts |
Posted - 18/10/2020 : 22:39:47
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Che atmosfera il viadotto di Piteccio! |
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pugio
Junior Member
Italy
206 Posts |
Posted - 20/10/2020 : 11:32:33
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Forse è off topic ma questa è la mia interpretazione della sottostazione elettrica nel diorama in HO di Bagni della Porretta ambientato all'epoca del trifase. Credo che Renzo lo abbia visto al Model Expo di Verona nel 2018.
Un caro saluto
Roberto |
Edited by - pugio on 20/10/2020 11:34:39 |
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renzo428
Forum Admin
Italy
1601 Posts |
Posted - 20/10/2020 : 12:34:27
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Ciao Roberto, si, l'ho visto e me lo ricordo bene. Un lavoro bellissimo che consiglio a tutti di vedere di persona.
Il viadotto di Piteccio visto dall'alto.
La linea continua a scendere incontrando altre opere d'arti minori.
Caratteristici erano le rampe che somigliavano a ponti che terminavano nel vuoto. Erano le rampe dei binari di salvamento che in alcuni casi avevano bisogno di opere murarie di una certa importanza. Qui vediamo quello della stazione di Vaioni (oggi Valdibrana) e un secondo binario si vede a sinistra mentre risale la parete della collina.
Siamo vicini a Pistoia e superiamo una sottostazione elettrica raccordata con uno scambio in piena linea.
La periferia di Pistoia in quegli anni non era ancora stata cementificata e la città aveva ancora le dimensioni di quella medioevale eccetto alcuni costruzioni subito fuori le mura cittadine in parte demolite.
Il treno inizia a rallentare, il ponte della statale preannuncia l'ingresso in stazione...
...e con una ampia curva si aggira il deposito locomotive in piena attività con la nuova rimessa per le locomotive elettriche.
Il treno parte di nuovo e lasciamo la stazione di Pistoia.
Adesso la linea è tutta in pianura e il macchinista può lanciare la locomotiva alla massima velocità.
La fermata successiva è Prato nella vecchia e angusta stazione di Porta al Serraglio che presto sarà integrata con quella nuova in costruzione insieme alla Direttissima.
Il treno prosegue la corsa, a Sesto Fiorentino passa davanti agli stabilimenti della Richard Ginori famosa per la produzione delle porcellane.
Il nostro treno diretto non fa fermate intermedie e sfreccia a 100 km/h nella stazione di Sesto F.no.
A Rifredi siamo alle porte di Firenze anche se non ferma il treno sta rallentando, Firenze è Vicina.
Anche a Firenze è stato costruito il nuovo deposito locomotive del Romito, presto anche la vecchia stazione sarà demolita e lascierà il posto alla nuova.
Finalmente arriviamo a Firenze. Sono iniziati i lavori di demolizione per far Posto alla nuova stazione. Il fabbricato viaggiatori, più volte ampliato nel corso degli anni è troppo ridotto per il traffico che negli anni è aumentato continuamente e anche il piazzale ha un numero di binari diventato insufficiente. I lavori di demolizione hanno interessato prima le zone del vecchio deposito locomotive e presto anche gli altri edifici e per ultimo la stazione sarnno demoliti pur lasciando alcuni binari ad uso dei treni viaggiatori.
Un caro saluto, renzo. |
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pugio
Junior Member
Italy
206 Posts |
Posted - 20/10/2020 : 15:15:03
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Screen bellissimi, non vedo l'ora. Un caro saluto
Roberto |
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renzo428
Forum Admin
Italy
1601 Posts |
Posted - 20/10/2020 : 17:38:30
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È online... |
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pugio
Junior Member
Italy
206 Posts |
Posted - 21/10/2020 : 12:50:23
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Fatto. Lavoro stupendo come sempre e una gioia rivedere il piano binari di Porretta che con fatica ho adattato per il nostro diorama. Un caro saluto.
Roberto |
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