Da Firenze a Pisa e Livorno






In Toscana, fin dal secolo XVIII, erano diffuse dottrine liberali e alla morte di Ferdinando III il 18 Giugno 1824, il governo del Granducato passò al figlio Leopoldo II assai sensibile allo sviluppo di una rete ferroviaria a patto di lasciare la costruzione all’iniziativa privata. I primi fermenti in tale direzione si ebbero nel 1838 quando le case bancarie Pietro Senn e C. di Livorno e Emanuelle Fensi di Firenze chiesero ed ottennero l’autorizzazione governativa per lo studio di una linea tra la capitale ed il porto più importante del Granducato. Pur essendo una linea chiaramente commerciale non fu facile trovare i finanziamenti ma in una circolare datata 4 Marzo 1838 e tradotta nelle lingue più diffuse, i due banchieri uniti in società proposero di finanziare la costruzione a capitalisti stranieri.
Ottenute le adesioni (14 Aprile 1838) fu nominata una commissione tecnica di nove membri, ingegneri ed architetti, presieduta dal generale conte Luigi Serristori ed alla quale partecipò anche l’ingegner Giuseppe Pianigiani, futuro progettista della Strada Ferrata Centrale Toscana.
Il 5 Luglio successivo veniva presentata una relazione che fu sottoposta all’ingegnere inglese Robert Stephenson, figlio del celebre George, che fu poi incaricato di compilare il progetto esecutivo.
Compiuti gli studi opportuni, Stephenson dichiarò che la linea proposta dalla commissione, avente il tracciato corrente lungo la valle dell’Arno, era quella da preferirsi. Presentò il progetto particolareggiato definitivo il 30 Aprile 1839 e venne approvato dal Granduca con sovrano rescritto il 25febbraio 1840. La concessione definitiva alla linea fu accordata con motuproprio il data 5 Aprile 1841 ma per l’ inizio dei lavori fu necessario attendere la promulgazione del direttore generale delle acque e strade in data 20 aprile 1841.
Il 7 Giugno 1841 ebbe luogo a Firenze la prima adunanza generale della società con l’elezione del primo consiglio di amministrazione. Essa assunse il nome S.A. per la Strada Ferrata Leopolda in onore al sovrano e per estensione la linea fu chiamata Strada Ferrata Leopolda.
I lavori iniziarono e dopo tre anni ebbe luogo la prima corsa di prova sul tronco Pisa-Livorno di Km 12+300 (27 Gennaio 1844) seguita da altre successive fino alla inaugurazione ufficiale del 13 Marzo successivo. Il successo fu senza precedenti. I lavori per la costruzione degli altri tronchi seguirono alacremente, il tratto Pisa-Pontedera (Km 19+359) fu aperto il all’esercizio il 19 Ottobre 1845. La Pontedera-Empoli (Km 26+800) fu aperta il 21 Giugno 1847 e l’anno successivo, fu aperta all’esercizio l’intera linea (4 Giugno 1848).
Inizialmente i treni si attestavano alla stazione di Firenze Porta a Prato (Firenze P.P.) ma il 24 Aprile 1860, fu aperto il raccordo tra la Leopolda e la stazione di Firenze S. Maria Novella (Firenze S.M.N.) stazione terminale della linea Maria Antonia che collegava la capitale con la città di Pistoia e la linea per Lucca. La stazione di Firenze S.M.N diventò la principale mentre Porta a Prato fu utilizzata per il traffico merci.
Nella primavera del 1850 fu terminata la posa del secondo binario e nel 1858 fu aperta la stazione marittima di Livorno che incrementò notevolmente il traffico merci.